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lunedì 9 novembre 2020

News for Africa n°28 (il Continente informa)


 




Nuovo appuntamento - spostato eccezionalmente al lunedì a causa delle elezioni USA - con le notizie più importanti da tutto il Continente Nero apparse sui media africani e del resto del mondo. In questo numero :

  • Costa d'Avorio, una vittoria in dubbio
  • Algeria, referendum fallimentare
  • Camerun, rapiti undici insegnanti
  • Malawi, premiati giudici dell'alta corte
  • Egitto, rinviata al Cairo udienza per Zaki 
  • Tunisia, navi e aerei italiani per fermare migranti (con l'avallo francese)



-Costa d'Avorio, una vittoria in dubbio





Il 3 novembre la commissione elettorale ivoriana ha proclamato Alassane Ouattara - già presidente per due mandati - vincitore al primo turno delle presidenziali del 31 ottobre, con il 94,27 per cento dei voti. L'affluenza alle urne è stata ufficialmente del 53,9 per cento, anche se in realtà nella roccaforte dell'opposizione, che aveva invitato gli elettori a boicottare il voto, i seggi erano deserti, mentre nei feudi di Ouattara la partecipazione è stata altissima. Gli osservatori del Carter center e dell'Electoral institute for sustainable democracy in Africa (Eisa) hanno espresso "seri dubbi sulla credibilità delle elezioni", vista la situazione politica e di sicurezza, scrive il quotidiano indipendente Le Sursaut. La candidatura di Ouattara a un terzo mandato, dopo la morte a luglio del suo successore designato, era stata duramente contestata dai suoi avversari. Da agosto una quarantina di persone è morta nelle violenze legare al voto e il 2 novembre l'opposizione ha annunciato la creazione di un consiglio nazionale di transizione, presieduto dal principale avversario di Ouattara, Henri Konan Bédié.

(fonte:lesursaut.ci)


-Etiopia, venti di guerra nel Tigray



 

In Etiopia si acuiscono le tensioni politiche e tra i gruppi etnici. Una cinquantina di persone, in gran parte amhara, sono state brutalmente uccise il 1 novembre nella zona di Guliso, nell'ovest del paese, in un attacco attribuito ai ribelli dell'Esercito di liberazione oromo. Tre giorni dopo il premier Abiy Ahmed ha proclamato lo stato d'emergenza e ha dato il via a operazioni militari nel Tigray, la regione del nord del paese abitata in maggioranza da tigrini, scrive Al Jazeera. Abiy accusa il governo locale (guidato dal Fronte popolare di liberazione del Tigray) di aver attaccato una base delle truppe federali a Mekelle e di aver rubato equipaggiamenti militari. Il presidente dello stato, Debrestion Gebremichael, ha denunciato "l'aggressione del governo federale". Sono mesi, spiga il sito Eritrea Hub, che le tensioni con Addis Abeba continuano a salire. A settembre il Tigray aveva organizzato delle elezioni che il governo centrale si era rifiutato di riconoscere.

(fonte:aljazeera;eritreahub)



-Algeria, referendum fallimentare




Il referendum del 1 novembre sulla riforma costituzionale algerina si è rivelato un "fiasco", scrive il quotidiano Liberté. Era stato indetto dall'esecutivo per calmare le proteste del movimento popolare che da un anno chiede il cambiamento del sistema politico, ma ha registrato un'affluenza di appena il 23 per cento, un dato che mette in ombra la vittoria del sì. Per il presidente Abdelmadjid Tebboune (attualmente ricoverato in Germania; n.d.t) è stato "uno schiaffo", scrive Liberté. "La mobilitazione che ha cambiato l'Algeria ha cambiato anche il senso dell'astensione : prima rispecchiava l'apatia degli algerini davanti a una classe politica immutabile, ora è una scelta consapevole".

(fonte:liberte-algerie)


-Camerun, rapiti undici insegnanti





Undici insegnanti sono stati rapiti il 3 novembre in una scuola a Kumbo, nella regione del Nordovest. L'attacco è attribuiti ai separatisti anglofoni aveva anche causato la morte di alcuni bambini-studenti. La situazione in Camerun è sempre molto complessa e la guerra civile tra militari dello stato centrale e ribelli separatisti che sognano un Camerun Anglofono sta causando anche altre tragedie, come quella dei milioni di profughi interni, scrive Jeune Afrique.

(fonte:jeuneafrique)




-Malawi, premiati giudici dell'alta corte





Il 26 ottobre il think tank Chatham house ha premiato i giudici dell'alta corte per "il coraggio nella difesa della democrazia". A febbraio avevano annullato le presidenziali del maggio 2019, vinte con i brogli dal presidente Peter Mutharika.

(fonte:internazionale)


-Egitto, rinviata al Cairo udienza per Zaki







Patrick Zaki resta in carcere. L'udienza che vede coinvolto lo studente egiziano dell'Università di Bologna, prevista a Il Cairo, è stata rinviata al 21 novembre. La comunicazione arriva dall'Egyptian Initiative for Personal Rights, ong egiziana che monitora passo passo il caso del ventottenne, che dà la notizia tramite un tweet. La sua legale, Hoda Nasrallah, ha precisato che non si tratta di un "prolungamento" della custodia e che il suo assistito non ha potuto partecipare  alla stessa udienza "per motivi di sicurezza legati alle elezioni politiche".

(fonte:ilfattoquotidiano)


-Tunisia, navi e aerei italiani per fermare i migranti (con l'avallo francese)


 


Navi e aerei italiani posizionati nelle acque di fronte alla Tunisia per intercettare i barchini con i migranti. Il piano, approvato dalla Francia con l'intento in chiave antiterrorismo. Il piano prevede delle vere e proprie "brigate italo-francesi" in territorio africano. Ecco dunque che si apre un'altra inquietante pagina, nella guerra contro chi è costretto a migrare per necessità e disperazione. E' la risposta muscolare dopo i recenti attentati in Francia. Tuttavia, Tunisi deve ancora esprimersi sul via libera ma, qualora dovesse arrivare, i nostri mezzi sosteranno in acque internazionali e avranno il compito di intercettare i natanti che partono dal paese Nordafricano diretti verso l'Italia, segnalandoli alle autorità tunisine che si muoveranno per bloccarli e riportarli indietro.  Di fatto la Guardia costiera tunisina è chiamata a fare lo stesso lavoro che da anni svolge la cosiddetta Guardia costiera libica con i disperati che partono da quel paese. In questo modo l'Italia e l'Europa potranno affermare di non effettuare i respingimenti vietati dal diritto internazionale, avendo delegato ad altri il compito di riportare indietro i migranti.

(fonte:aljazeera;lemondeafrique;jeuneafrique;ilmanifesto)

Bob Fabiani

Link

-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com/news-for-africa 

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