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sabato 28 novembre 2020

Etiopia, la guerra ostacola la lotta alle locuste


 





L'offensiva militare del governo etiope nel Tigary potrebbe provocare una carestia, perché ha interrotto gli sforzi per fermare lo sciame di locuste più grande degli ultimi 25 anni.

Hanno marciato su altipiani erbosi e pendii rocciosi, battendo il terreno con i bastoni e sparando in aria colpi di fucile. 

"Non avevamo mai visto una cosa simile", dice Mulualem Berthe, un contadino di 54 anni, mentre scuote una bottiglia di plastica piena di sassolini. Gli alberi dietro di lui sono avvolti da un fumo denso. Poco più in là arriva un pick-up con il cassone carico di ragazzini che gridano e soffiano nei fischietti. Quasi tutti gli abitanti dell'area rurale di Debrekal, vicino ad Adua, nel Nord dell'Etiopia, sono impegnati nella battaglia contro le locuste, che sono arrivate a miliardi a ottobre e hanno già distrutto moltissimi campi.

Dopo una stagione insolitamente piovosa, che ha creato le condizioni perfette per la riproduzione di questi insetti, quello che le Nazioni Unite hanno definito "il peggior sciame in venticinque anni" è tornato a devastare il Corno d'Africa.

Mulualem ha un piccolo appezzamento di terreno in cui coltiva il teff, un cereale tipico della regione, e ha due buoi per ararlo. Ma è stato sfortunato : l'intero raccolto è stato distrutto.

"I nostri nonni ci dicevano : se fai rumore, le locuste andranno via. Ma ora sono troppe", osserva. 

Nel 2019 in Etiopia le locuste hanno distrutto 350 mila tonnellate di cereali e 1,2 milioni di ettari di pascoli. Le previsioni per il 2020 sono peggiori. Da gennaio gli insetti hanno devastato più di 200mila ettari di colture. Con le piogge, stima la Fao, il numero di locuste è aumentato di ottomila volte. Dall'inizio di novembre gli sforzi per tenerle sotto controllo sono complicati dalla guerra scoppiata nel Nord dell'Etiopia tra le autorità regionali del Tigray, dove si trova Adua, è il governo federale del primo ministro Abiy Ahmed.

I duri combattimenti, nel bel mezzo di un'invasione di locuste, mettono in pericolo l'intera regione. Ci sono sciami in Kenya e altri più piccoli sono stati segnalati a Gibuti, in Eritrea, in Sudan e in Somalia. Ma nessun paese è colpito quanto l'Etiopia. E nessuno svolge un ruolo altrettanto importante per fermare l'infestazione.

-Non tutto è perduto

Il vicino Yemen, dove le locuste sono presenti tutto l'anno, è tormentato dalla guerra da anni non riesce più a controllarne la proliferazione. Lo stesso vale per la Somalia, dove l'instabilità è diffusa. Si teme che la situazione sfugga di mano anche in Etiopia. Due settimane fa l'agenzia di stampa Reuters ha ottenuto un documento dell'ONU secondo cui gli sforzi contro le locuste in Tigray si sono interrotti a causa del conflitto. Le operazioni aeree di sorveglianza e distribuzione di pesticidi sono sospese. I giovani che fino a poche settimane fa erano coinvolti nella lotta alle locuste oggi vengono reclutati per la guerra.

I combattimenti compromettono una situazione umanitaria già fragile. Secondo la Fao, all'inizio di aprile la crisi delle locuste era tale che un milione di persone in tutta l'Etiopia dipendeva dagli aiuti alimentari. Oggi in Tigray le banche sono chiuse, tutte le vie di rifornimento sono bloccate e circa 600mila persone sopravvivono solo grazie agli aiuti.

Non tutto è perduto. Finora nella lotta alle locuste in Etiopia non sono state usate tecnologie avanzate, ma tanta manodopera. Sopratutto nel Tigray, dove è stata ben organizzata. Inoltre dall'inizio di novembre gli altipiani del Nord del paese hanno avuto tregua, perché gli sciami si sono diretti a Sud e a Est, verso la Somalia e il Kenya. Le autorità hanno tempo di riorganizzarsi prima di un possibile peggioramento della situazione, previsto per l'inizio del 2021. Tuttavia i contadini di Debrekal sono sconfortati.

"Il governo federale non ci sostiene. Anzi, cerca di ucciderci", dice Mulualem.

"Non riceviamo alcun sostegno", aggiunge Haregot Gebremedhin, sacerdote e contadino di 72 anni, mentre raccoglie frettolosamente le piante di teff sotto la minaccia incombente di un grande sciame di locuste. "Non abbiamo mai visto niente di simile in vita nostra", dice sua moglie Belaynesh Woldemikael, battendo con un bastone un pezzo di lamiera ondulata, mentre sua figlia prepara un fuoco per tenere lontani gli insetti. "E' forse un castigo per i nostri peccati?" .

(Fonte:theguardian)

Bob Fabiani

Link

-www.theguardian.com/africa/ethiopia

  

 

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