La crisi tra Etiopia e Tigray che ha scatenato una cruenta guerra civile rischia di incendiare tutto il Corno d'Africa: è questo ciò che si teme dopo che gli scontri armati - attraverso fitti bombardamenti - hanno raggiunto l'Eritrea e Asmara; per questa ragione la diplomazia africana sta tentando di far cessare il conflitto che ha già prodotto massacri e migliaia di profughi.
Tuttavia, le notizie che arrivano dall'Africa parlano sostanzialmente di mediazioni ferme al palo. E' stata smentita l'opera di mediazione che era stata annunciata dal presidente ugandese Yoweri Museveni sul conflitto in corso nel Nord dell'Etiopia.
Anche la missione delle ultime ore dell'ex presidente nigeriano Obasanjo è destinata a misurarsi con la ferma volontà del governo centrale etiope di andare fino in fondo nell'offensiva militare lanciata lo scorso 4 novembre contro le autorità del Tigray.
Intanto ieri è stata annunciata la conquista della città tigrina di Alamata. Secondo la task force istituita dal premier Abiy Ahmed per gestire la crisi, i combattenti del Tpfl "sono fuggiti portando con sé circa 10 mila prigionieri".
(Fonte:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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