Il Consiglio costituzionale algerino deve riunirsi per colmare il vuoto di potere dopo le dimissioni di Bouteflika, prima che i due rami del Parlamento saranno affidati ad interim per 90 giorni al presidente del Consiglio della Nazione, Abdelkader Bensalah.
Se queste due fasi dovessero essere abbastanza veloci, la data delle elezioni presidenziali è ancora incerta.
Le dimissioni di Abdelaziz Bouteflika segnano l'inizio del periodo di transizione. Sostanzialmente, questo "passaggio della crisi politica algerina", si basa e fa leva su quanto afferma la Costituzione: si tratta dell'articolo 102.
Questo articolo afferma che "in caso di dimissioni o decesso del Presidente della Repubblica, il Consiglio costituzionale si riunisce e dichiara l'uscita definitiva dalla carica presidenziale. (...) Il Presidente del Consiglio della Nazione assume la carica di Capo dello Stato per un periodo di novanta (90) giorni al massimo, durante il quale vengono organizzate le elezioni presidenziali".
Fin qui, il dettame costituzionale non ammette troppe disquisioni o voli pindarici per forzare la mano, ma andrà davvero così?
Le prossime settimane saranno certamente molto indicative circa la piega che prenderà questa crisi. Da parte loro gli attivisti del Movimento 22 Febbraio erano stati molto chiari: le manifestazioni di proteste sarebbero proseguite fin tanto che l'anziano presidente-padrone fosse restato al suo posto sullo scranno presidenziale ora, invece, inizia un'altra fase: il popolo algerino sicuramente resterà vigile e non permetterà nessuna forzatura né sbocchi autoritari.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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