Awad Ibn Awf, il capo del Consiglio di transizione militare che dirige il Sudan dopo la destituzione di Bashir, ha annunciato le sue dimissioni venerdì 12 aprile, e il nome del suo siccessore è quello di Abdel Fattah al-Burhan Abdelrahmane, ispettore generale delle forze armate.
All'annuncio di Awf, per le strade di Khartoum, sono iniziate autentiche scene di gioia collettiva. I sudanesi, sempre piu decisi nel pretendere un cambiamento radicale per un "nuovo Sudan", democratico, un paese dove vengano rispettati i diritti umani al pari della Giustizia sociale.
La svolta
L'Associazione dei professionisti sudanesi (SPA), una delle principali forze a guidare la protesta, ha celebrato la decisione di Ibn Awf come una vittoria e ribadito, ancora una volta, la richiesta per una transizione al Potere civile.
Nella giornata di ieri, si è temuto il peggio, dal momento che, l'esercito sudanese era ben determinato a rimanare al potere per i due anni, guidando così il governo di transizione che dovrebbe poi portare alle elezioni ma, a stretto giro di posta, i manifestanti, respingevano questa decisione continuando a protestare nelle strade di Khartoum, senza lasciare il presidio di lotta, fin tanto che i militari non lasceranno il posto a un Governo civile.
Ma l'Africa è un Continente in movimento e imprevedibile, nel bene come nel male. Stavolta, il colpo di scena, scrive una pagina storica e, forse decisiva per quel cambiamento invocato dal popolo sudanese.
Una svolta imprevedibile.
Il generale #Burhan a capo del consiglio militare che ha preso il potere in Sudan incontrerà oggi, una delegazione dell'Associazione dei professionisti sudanesi (SPA) guidata - come scrive la giornalista italiana, Antonella Napoli - dal presidente Mohammed Youssef Ahmed Mustafa, scarcerato ieri dopo due mesi di prigione sopo per essere il leader di #SudanUprising.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com
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