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giovedì 17 ottobre 2019

Diritti al Cuore, quell'abbraccio solidale al Senegal e al Gambia









L'Associazione Diritti al Cuore Onlus operante dal 2005 sul campo direttamente in Africa e, più precisamente in Senegal e in Gambia dal 2016, è l'esempio che si può fare molto su molti fornti : in tempi di sovranismi e chiusure; in tempi malati di egoismi e paure questi meravigliosi attivisti e attiviste, volontarie e volontari ci consegnano un messaggio di speranza : restare umani con lo sguardo a perto sul mondo.

Queste sono le loro storie.


La Mission

Diritti al Cuore è una Onlus indipendente e autofinanziata a carattere apartitico e laica. Nasce nel 2005 come progetto sanitario  dell'Associazione Energia per i Diritti Umani e nel 2009 è stata legalizzata come associazione non a scopo di lucro. L'Associazione lavora per l'affermazione dei Diritti Umani, organizzando e promuovendo una serie di attività in Italia, in Senegal, attraverso una rete solidale di volontari. 
I progetti sono volti a migliorare le condizioni igenicosanitarie, sociali ed economiche nei Paesi in via di sviluppo e in Italia sono volti sopratutto alla formazione e informazione su tematiche quali la nonviolenza, la non discriminazione, i diritti umani, le migrazioni, la libera informazione e la cooperazione.
L'Associazione è formata da persone di diverse culture, religioni, lingue e credenze che si organizzano per dare impulso ad un grande cambiamento, attivando e sostenendo progetti volti a migliorare le condizioni igenicosanitarie, sociali ed economiche nei paesi in via di sviluppo, lavorando ogni giorno per l'affermazione dei Diritti Umani e creando una rete solidale di volontari per poter organizzare e promuovere attività in Italia e Senegal.
Autorganizzazione e reciprocità sono alla base di ogni nostro progetto. L'autocomunità stessa ad organizzarsi per rispondere alle esigenze sentite da tutti, facendosi carico di ogni aspetto dell'iniziativa, pur essendo appoggiata dall'Italia con fondi e materiali.
Per reciprocità si intende invece che chi riceve aiuto si impegna a sua volta a darlo ad altri, in svariate forme, evitando l'assistenzialismo, per consentire alle popolazioni e alle comunità locali un'effettiva crescita, sviluppo ed indipendenza. L'obiettivo principale dell'Associazione è la creazione di una rete permanente di volontari che ha come scopo il miglioramento delle condizioni di vita, della Sanità e della educazione nelle comunità in cui agisce. Questa rete parte da un volontario in Italia e finisce nei villaggi più lontani nei Paesi in cui operiamo. E' permanente e in crescita perché ciò che un individuo riceve, lo dona ad altri in uno scambio reciproco. Tra i progetti che l'Associazione promuove in Senegal vi sono : il sostegno a distanza dei bambini di Camberene (Dakar) e il progetto Fatou studia , sostegno scolastico a studentesse di medicina ed infermieristica. In Italia portiamo avanti principalmente due progetti, il primo è salute migrante , per garantire assistenza sanitaria a persone disagiate a Roma, inclusi i migranti transitanti e stanziali che si ritrovano senza assistenza. Il secondo è OCEAM, un gioco di ruolo che proponiamo nelle scuole superiori per rievocare la tragica esoerienza del viaggio della speranza verso il nostro continente, prendendo in esame la rotta Orientale. Lo scopo del progetto non è solo quello di sensibilizzare i ragazzi ma anche offrire un punto di vista oggettivo e critico riguardo un tema fin troppo strumentalizzato per biechi fini propagandistici. Inoltre organizziamo seminari e conferenze sui temi dei Diritti Umani, cooperazione internazionale e libera informazione, corsi di preparazione al volontariato, campagne di sensibilizzazione, eventi culturali e di raccolta fondi. Da questa breve presentazione si evince come l'esperienza associativa che offre Diritti al Cuore è una sorte di barlume di sperenza, di baluardo dell'Umanità che in questi ultimi tempi sembra essere messa ogni giorno sotto attacco. Ogni volontario offre il proprio contributo nella più completa libertà ma sopratutto nella sua unicità : ognuno dona il suo tempo e le sue abilità nel modo che solo lui sa fare. Non si ha bisogno più di medici che di contabili, si ha necessità di umanità e quella per fortuna Diritti al Cuore ne ha da vendere.



La testimonianza di Gioele








Incontro Gioele in un pomeriggio di inizio ottobre, impreziosito dai raggi di sole, in una tipica giornata dell'"ottobrata romana" che  - scoprirò più tardi è anche il prossimo evento dell'Associazione ma, di questo parleremo più avanti - ; mi accoglie all'interno della Biblioteca Franco Basaglia : un ambiente perfetto per parlare di Africa, emozioni africane e della sua esperienza in Senegal dove, sul campo, l'Associazione Diritti al Cuore opera.

Gioele è un attivista dell'Associazione da due anni, mi racconta un aneddoto molto simpatico.  

"Ero in università  - è uno studente di Biotecnologie Mediche alla Sapienza di Roma - quando incrocio Andrea Imperiale, un caro amico di cui avevo perso le traccie negli ultimi tre anni, in questo lasso di tempo ci eravano letteralmente persi di vista. In quell'occasione mi parla dell'Associazione (Diritti al Cuore; n.d.t) proponendomi di partecipare alla prima riunione che si sarebbe svolta di lì a qualche giorno".

In effetti, attivisti e attiviste si incontarno regolarmente nella sede di Roma, in via Federico Borromeo, 75, tutti i lunedì.
Nello stesso giorno, aggiunge Gioele accade un'altra coincidenza.

"Tornando dall'università, la sera, la mia mamma mi parla di un'altra attivista che aveva intenzione di propormi di far parte dell'Associazione. A quel punto, ho capito che era un 'segno preciso' aver ricevuto due proposte di collaborazione per Diritti al Cuore e, per giunta, nella stessa giornata".

Sicuramente, si tratta di uno di quei eventi che non si materializzano per caso.

"Avevo la necessità, la voglia e il bisogno di passare a una forma di attivismo più diretto e continuativo  - mi spiega con grande entusiasmo che riesce a coinvolgere anche me - del resto, in quel periodo, tutta la mia attività era circoscritto a un'altra forma di attivismo, quello parrocchiale".

A questo punto, la nostra discussione vira sull'Africa : in pochi minuti facciamo un excursus sul Continente e, inevitabilmente, ancora prima che Gioele potesse raccontarmi della sua esperienza diretta, con l'Associazione di cui fa parte, in Senegal, a Dakar; affrontiamo quel "sottile e costante Mal d'Africa" che, prima o poi prende tutti coloro che sono stati in Africa.

"Avendo scelto il piano di studi delle Biotecnologie Mediche è maturato in me la voglia di andare in Africa per mettermi alla prova sul campo" - mi spiega che il suo obiettivo è quello di diventare un ricercatore nel campo delle Biotecnologie Mediche.
E' fantastico ritrovarmi di fronte a questo Millenials che ha uno sguardo aperto sul mondo e, in un attimo, mi ritrovo a pensare cosa potrebbe diventare il paese dove siamo nati, in epoche assai diverse io e Gioele se, chi detiene il potere avesse questo entusiasmo; questa visione del bene comune, sicuramente, l'Italia mostrerebbe un volto diverso.
Più solidale.

"A Dakar - riprende il filo del discorso Gioele - abbiamo raggiunto e operato nei villaggi Tatanguine, Sosop e Djan Djan per quattro giorni. In questi villaggi senegalesi durante la missione del marzo 2019 abbiamo eseguito visite mediche dalle 10 .00 alle 17.00 : ci siamo solo fermati per la pausa pranzo di un ora. Durante le visite abbiamo provveduto a organizzare l'accettazione, la compilazione della scheda medica e la diagnosi. La mia esperienza - conclude - in Senegal è durata due settimane. In Africa, ricordo nitidamente come fossi completamente 'assorto' nel contesto africano. Non potevo fare altro che pensare al Senegal, ai pazienti, al Continente".

Prima di concludere il nostro incontro, Gioele mi chiede se può aggiungere un ultima cosa : naturalmente gli lascio volentieri spazio e tempo sul nostro blog, AfricaLand Storie e Culture africane.

"Colgo l'occasione per invitare tutti alla cena di raccolta fondi per la missione sanitaria in partenza già alla fine di ottobre.




Durante la serata sarà allestito il mercatino senegalese e verrà presentata la missione sanitaria : l'appuntamento è per il 19 ottobre alle 20.30 sarà un'ottobrata romana".
(Fonte.:dirittialcuore)
Bob Fabiani
Link
-www.dirittialcuore.it
     

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