Le proteste sono scoppiate nella giornata di mercoledì in Etiopia, organizzate dai sostenitori di Jawar Mohammed. Un tempo alleato del primo ministro Abiy Ahmed ma poi, presto le strade tra i due politici si sono separate dopo che, l'attuale Premio Nobel per la Pace è salito al potere, lo scorso mese di aprile.
Nella giornata di venerdì, Jawar Mohammed, ha accusato il capo del governo etiope di comportarsi come un "dittatore".
A dare il via alle proteste è l'accusa contro la polizia - che nega - di voler togliere il servizio-scorta a Jawar Mohammed.
Il bilancio dei disordini e degli scontri è pesante : 67 sono le persone morte. Le proteste sono partite dalla capitale Addis Abeba per poi estendersi alla regione Oromia, dove ci sono morti nella città di Abama.
Il ministro della difesa intanto annuncia lo spiegamento di soldati in 7 aree in cui la situazione è particolarmente tesa.
Denuncie via social
Mano a mano che si è diffusa la notizia delle perdite particolarmente pesante tra le file dei manifestanti, sui social media è divampata la denuncia e la rabbia degli etiopi. Si tratta di denunce particolarmente pesanti e parlano di "pulizia etnica" che sarebbe in corso nella città di Sebeta, nella regione Oromia.
(Fonte.:jeuneafrique;afp)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com;
-www.afp.fr
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