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sabato 21 settembre 2019

#ClimateAction : Parla l'attivista #FridaysForFutureItalia, Federica Gasbarro "Stiamo dalla parte giusta ma ora vogliamo risposte"









Il giorno dopo la grande mobilitazione che ha visto sette continenti in marcia per una nuova idea di mondo attraverso il #ClimateStrike - con manifestazioni di studenti dall'America all'Europa passando per l'Africa e l'Asia - per lavorare tutti insieme in difesa del clima; si può tracciare un primo bilancio : il secondo sciopero globale della generazione green, con Greta Thunberg presente a New York ha ormai contagiato anche gli adulti.

Oggi è il giorno dove è in programma lo Youth Summit direttamente il palazzo dell'ONU e, tra gli invitati vedrà la presenza dell'attivista italiana, Federica Gasbarro.

Africaland Storie e Culture africane, è in grado di anticipare cosa dirà l'attivista romana, 24 anni, studentessa di biologia, è l'animatrice del nodo romano del #FridaysForFuture nato sull'onda dello sciopero per il clima ideato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg.

Lo Youngh Summit, è soltanto uno degli eventi che animano la settimana di azione che è stata chiamata dagli attivisti di tutto il mondo : "sciopero globale per il clima per la fine dell'era dei combustibili fossili".
A questo appuntamento si può accedere solo per invito - da parte dell'ONU - : si tratta di una occasione in cui si arriva da tutto il mondo per esporre le proprie proposte climatiche e, tra questi, c'è Federica Gasbarro.


Dalla parte giusta

Qui di seguito pubblichiamo alcuni passaggi dell'intervento dell'attivista romana.

La selezione ONU per lo Youth Summit (insieme ad altri cento giovani) e l'illustrazione del suo progetto

"Il vertice ONU Climate Action, nel quale si inserisce il nostro incontro, è molto pragmatico, dalle parole alle azioni. Lo stesso segretario generale dell'ONU ha detto agli Stati di presentarsi con lavori concreti o di stare a casa. 
Il progetto per il quale sono stata scelta riguarda i fotobioreattori, le microalghe : è semplice, un'azienda lo può produrre con pochi migliaia di euro. Non l'ho inventato io, le microalghe sono coltivate per produrre zuccheri, polisaccaridi, acidi grassi eccettera, ma non sono sfruttate per la loro capacità di assorbire grandi quantità di anidride carbonica. I fotobioreattori si potrebbero coltivare in zone con grandi emissioni di gas climalteranti, per esempio vicino a poli industriali".

Piani concreti

E' questa la posizione chiara dell'ONU : dal palazzo di vetro di New York ribadiscono di ridurre le emissioni del 45% entro un decennio e arrivare a zero emissioni nel 2050.

Quali azioni e piani concreti dovrebbero fare i paesi che hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica (a livello di leggi, tecnologia, sistemi produttivi e cultura)?

Ecco il punto di vista dell'attivista di Roma.

"Ho un background prettamente scientifico, su leggi ed economia non posso entrare troppo nel merito. Ma chi gestisce il mondo deve ascoltare la scienza, la quale grida che i combustibili fossili sono il problema. Allora, basta con gli investimenti in un sistema malato!
Si investa nel green, si finanzi chi vuole cambiare, riconvertire. Il clima è stato attaccato e chiede giustizia in tempi rapidi. Ovviamente ci aspettiamo misure drastiche da parte degli Stati, a tutti i livelli, da quello locale a quello mondiale. Il messaggio di noi semplici studenti è : "Datevi una svegliata per dare a tutti un futuro". Per questo spingiamo perché i vari Stati dichiarino l'emergenza climatica, un provvedimento che contribuirebbe a mettere in moto le cose perché agirebbe a livello psicologico : gli stessi cittadini prenderebbero tutto più sul serio".


Un anno di mobilitazione del #FridayForFuture, un bilancio

In un anno di scioperi da parte degli studenti il movimento ha raccolto grande considerazione mediatica ma poco, anzi quasi nulla dal mondo politico. La spiegazione di Federica Gasbarro.

"Il tempo è poco, la scienza  - che non dà numeri a caso - parla  di undici anni. E' a livello globale che vanno misurati gli impegni. E i risultati ancora non si vedono : le emissioni continuano a salire.
Quindi, ringraziamo chi ci  ha dato tanta voce e risonanza, altrimenti forse il movimento non sarebbe andato avanti a lungo; ma chi dovrebbe fare il suo dovere, ancora non lo fa. Sono certo processi lenti, sono stati avviati tanti negoziati, gli Stati si rilanciano le responsabilità. Secondo gli accordi di Parigi i paesi sviluppati dovrebbero ridurre le proprie emissioni anche per permettere agli altri di svilupparsi. La domanda è : perché non adoperarsi per far sì che i paesi meno sviluppati evitino gli errori fatti da noi? Le nuove energie portano anche tanti posti di lavoro...".

Greta sotto la lente dei riflettori e il consenso dei politici

"Greta adesso ha tanti riflettori puntati addosso. Quindi per alcuni sostenerla significa mostrasi dalla parte giusta. E' pubblicità positiva. Ma, sottolineo, un leader politico che la appoggia a parole, deve poi fare seguire i fatti. Un altro elemento potrebbe essere : queste persone adulte sanno di aver sbagliato nel passato, hanno la coscienza sporca e dopo una vita di condotta biasimevole dicono : "Ha ragione questa ragazzina, la appoggio"; e magari lo fanno sul serio, per esempio incentivando l'economia green".


Movimento e prospettive future

"Siamo un movimento orizzontale e fluido. Una parte di noi dice che occorre stare in piazza e basta, altri invece sostengono che occorre ascoltare le proposte dei potenti, ribattere con le nostre e così via. Occorrerà trovare un punto di convergenza fra queste due linee; è necessario perché non possiamo ignorare che le istituzioni hanno in mano il potere. Attendiamo di capire cosa accadrà a New York  (ossia il prossimo #ClimateActionSummit del 23 settembre; n.d.t)".

Cattive abitudini e indifferenza

"L'Amazzonia è vista come qualcosa di lontano, ti tocca solo nei trenta secondi della notizia. Per altri versi agisce la mancanza di conoscenza. Adesso un pò è cambiato, anche solo per moda. Ma il cambiamento è urgente e totale che chiediamo noi giovani non c'è. E' difficile, da adulti, sradicare consolidate abitudini. Lo fai se sei costretto. Allora o aspettiamo che ci costringa la Terra, oppure - più saggiamente - le istituzioni devono introdurre provvedimenti che inducano a mutare il modo di vivere. Per esempio, usare la bicicletta in città non deve essere un pericolo per l'incolumità e la salute".

(Fonte.:ilmanifesto)
Bob Fabiani
Link
-www.ilmanifesto.it      
    

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