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venerdì 13 settembre 2019

Ritratto di #BobiWine : una giornata col presidente del ghetto







L'Africa è il continente dove è possibile che personaggi popolari e amati dal pubblico possano reinventarsi un ruolo magari quando sono all'apice del successo - magari nel campo della musica oppure dello sport - : è anche la storia di Bobi Wine, popolare rapper ugandese, cresciuto in un quartiere povero e divenuto la "voce dell'opposizione" contro il regime del presidente Yoweri Museveni.
Bob Wine dunque segue, in qualche modo la scia di illustri africani che, animati dalla spinta e dalla richiesta di un cambiamento radicale hanno lasciato chi la musica chi lo sport per tentare la carriera politica : molti di loro hanno coronato questo sogno, come nel caso di Andry Rajoelina in Madagascar, con un passato di Dj di successo nella capitale Antananarivo riuscendo a diventare presidente; lo stesso percorso, in Liberia, di George Weah, l'unico calciatore africano capace di vincere il Pallone d'oro.

Bobi Wine ora ha deciso di candidarsi alle elezioni per guidare l'Uganda e, proprio come questi due illustri presidenti in carica, potrebbe riuscire nell'impresa di scalzare l'eterno Musuveni.

Questa è la sua storia.

Bobi Wine nasce nel 1982 a Nkozi in Uganda : diciasette anni dopo, nel 1999 sceglie il nome d'arte Bobi Wine e pubblica il suo primo brano, intitolato Akagoma. Qualche anno più tardi, nel 2010, è protagonista della pellicola ugandese Yogera.
Il successo è sempre più grande e, sull'onda di esso, nel 2017, riesce a farsi eleggere in parlamento come indipendente. E' solo il primo passo verso la candidatura ufficviale per le elezioni presidenziali che, in Uganda, sono previste nel 2021 ecco perché proprio quest'anno, il 2019, Bobi Wine ha rotto gli indugi rivelando la sua candidatura.
(Bob Fabiani)


Incontrando Bobi Wine a pranzo*

Per capire meglio la figura di questo rapper ugandese, l'autorevole Financial Times ha inviato uno dei suoi report di punta in Africa per incontrarlo.

"Incontro a pranzo Bobi Wine, 37 anni, in uno slum di Kampala : è la bestia nera dell'establishment politico ugandese che si definisce "presidente del ghetto". Wine è un famoso rapper e attivista musicale. E' stato eletto deputato in parlamento nel 2017 e si è proposto come candidato alle presidenziali del 2021. In questi anni è stato arrestato più volte e picchiato a morte, ed è diventato un'icona della resistenza, non solo per i giovani e i poveri dell'Uganda, ma per quelli di tutta l'Africa.
Il ristorante è un minuscolo edificio fatto di tavole di legno, intonaco grezzo, pavimento di terra e un tetto di lamiera. Su un lato manca la parete e l'ingresso somiglia a una stalla per cavalli. Siamo seduti all'unico tavolo, costruito con legno di recupero.

"E' qui che facevamo colazione e pranzavamo, e questa signora ci faceva perfino credito", dice Wine, indicando un'elegante donna di mezza età con un vestito di blu, china su delle pentole giganti di metallo deposte su una stufa a carbone. Wine porta occhiali con la montatura scura e ha in testa il suo caratteristico berretto rosso. Ha un filo di pizzetto e di baffi, indossa pantaloni di cotone bianco con cuciture rosse, un pò alla Elvis Presley. Robert Kyagulanyi, questo il suo vero nome, ha presto adottato il soiprannome di Bobi (pronunciato "Bobby" n.d.t), "perché è più figo", dice, e poi ha aggiunto Wine perché, spiega, il buon vino migliora con l'età. Essere diventato un simbolo della nuova generazione di africani non è una responsabilità da poco, in un continente nel quale l'età media e 19 anni. In una regione dominata da autocrati che hanno perso il contatto con le persone, la gioventù urbana genera contemporaneamente un senso di ottimismo e d'imminente catastrofe.

Dall'inizio del 2019 i giovani dell'Algeria e del Sudan hanno già guidato rivolte che hanno fatto cadere vecchi tiranni.
In tutta l'Africa i giovani stanno diventando una forza politica. "Sono consapevoli di meritare,e anche di poter fare, di meglio", dice il rapper. In Uganda l'ascesa di Wine, il "presidente del ghetto", ha messo in difficoltà il vero presidente, Yoweri Musuveni, 75 anni e al poter da più di trenta. Un tempo Museveni era amato dalla comunità internazionale, perché portava stabilità dopo anni di guerra civile e faceva grandi sforzi per arginare la diffusione dell'aids. Ma con il passare del tempo si è trasformato in un dittatore, a capo di uno stato sempre più corrotto e sempre meno democratico.





In un altro mondo


Ad agosto del 2018, dopo un presunto lancio di pietre contro il convoglio del presidente, Wine è stato arrestato e picchiato così forte che dopo faceva fatica a camminare. Il suo autista è stati ucciso con un colpo d'arma da fuoco in un attentato. Wine è convinto che in realtà l'obiettivo dell'attacco era lui.

I soldati hanno trovato Wine nella stanza di un albergo in cui si era rifugiato.

"Un tizio armato di sbarra di ferro ha cominciato a colpirmi". Ha perso conoscenza. Si è svegliato nel retro di un veicolo della polizia, con soldato che gli tirava le orecchie e i testicoli con un paio di pinze. "Le botte mi facevano sentire in un altro mondo : dong, dong, dong,", racconta, facendo un suono come quello di un gatto colpito con una padella da un tipo in un cartone animato.

Poi è stato portato in tribunale, e in seguito processato per tradimento, un crimine punibile con la pena di morte. Solo una rivolta in Uganda e una petizione internazionale (alla quale ha aderito anche questo blog; n.d.t) firmata da personalità come Wole Soyinka, scrittore e premio Nobel per la Letteratura, nigeriano, e Pter Gabriel, l'ex cantante dei Genesis, hanno permesso la sua liberazione. La vicenda è diventata un boomerang per Museveni : il rapper si è trasformato da una piccola seccatura in una questione internazionale.

La prima cosa da dire a proposito del ristorante dove ci siamo incontrati è che la cucina è veramente buona. Quando Wine mangiava qui a credito faceva vari lavoretti : muratore, venditore ambulante o lavava le auto. "Poteva passare una giornata intera senza un'auto da lavare. Ma dovevo riempirmi lo stomaco", dice con una smorfia. A questo punto entra un uomo che, come fanno fanno quasi tutti, si rivolge ad alta voce a Wine.

"Oh mio presidente".

Grida con voce seria.

"Si, fratello", risponde Wine, mimando un pugno in aria.

"Potere al popolo", è la risposta di rimando dell'uomo, anche questa a voce alta.

"Potere a noi", dice Wine. Quando non scambia slogan con i suoi sostenitori, la voce di Wine è dolce e nasale e le parole sono scelte e pronunciate con cura. Ha un timbro da uomo anziano, che ricorda quello di Yoda, il personaggio di Star wars.

"Alcune persone mi chiamano Mzee, che letteralmente significa anziano", ammette e aggiunge che altri "si rivolgono a lui come Papi". E' un segno di rispetto più che dell'avanzare dell'età, spiega.
Prima di pranzo, Wine mi ha fatto fare una passeggiata a Kamwokya, il quartiere densamente popolato dove è cresciuto.

"Viemi, ti porto a fare un giro nel mio ghetto", mi ha detto. Kamwokya è spesso definata una baraccopoli, ed è vero che ci sono strade sterrate e case di piccole dimensioni con lenzuoli al posto delle porte. Non c'è acqua corrente né una pompa pubblica né un sistema fognario o elettrico decenti.
Eppure Kamwokya è anche un luogo molto vivace, pieno di musica e divertimento, con uno spiccato senso della comunità e un costante viavai di persone nei suoi vicoli stretti e fangosi. Naturalmente la criminalità c'è. Ma secondo Wine gli abitanti sono più preoccupati della polizia che dei propri vicini. Wine è un ragazzo del posto diventato famoso, sulle cui spalle ricadono le speranze dei poveri. Ma è anche il deputato locale, e alle 14.30 deve tornare in parlamento.
Ogni persona che gli passa accanto lo riconosce. Molti si avvicinano urlando slogan, agitando i pugni, stringendogli la mano, chiedendogli di posare per un selfie. A un certo punto la folla lo lancia in aria, poi viene portato in giro per le strade come una divinità indiana. Un ragazzo si prostra, provocandogli un evidente imbarazzo. "Si aspettano che risponda a ogni domanda, ma io sono solo uno di loro. Devo convincerli che la responsabilità è anche loro, non è solo mia".


Una visita in studio


Attraversiamo una fogna a cielo aperto, stracolma d'immondizia, e un'altra zona della baraccopoli in cui, dice Wine, i ricchi hanno cominciato a sfrattare le persone e a costruire ville sorvegliate. Ci fermiamo nel suo studio di reistrazione, che a sua volta è a rischio di demolizione. E' uno dei tanti modi con cui le autorità cercano di metterlo a tacere.

I concerti di Wine vengono regolarmente interrotti e, anche dopo il nostro incontro, è entrato e uscito di prigione. Mi porta in una stanza sul retro, dove uno dei responsabili dello studio sta lavorando a una canzone. "Lo chiamano King Roots", dice, mentre si salutano dandosi i pugni chiusi. "Lui è l'Ispettore. Quel ragazzo è Profumo". "Mi chiamo David", dico per presentarmi, e all'improvviso il mio nome mi appare un pò banale.

Tornati al ristorante, il rapper mi spiega che la sua famiglia in passato aveva soldi e una buona posizione, ma è finita a Kamwokya a causa d'intrecci politici. Suo nonno aveva partecipato alla lotta d'indipendenza e anche suo padre si è fatto dei nemici. "Mia madre ci ha sempre detto di tenerci lontano dalla politica, ricordandoci che viviamo in un ghetto a causa della politica, che avremmo perso tutto, anche la vita, se ci fossimo dedicati a quello", dice. "Le madri danno i consigli migliori". Oltre a dispensare saggi consigli, sua madre lo ha iscritto a una "scuola lassù in collina", dove venivano istruiti i bambini più ricchi. "In quella scuola ero uno dei pochi che provenivano dall'altra parte della strada", dice, facendo riferimento alla strada asfaltata che divide Kamwokya dai quartieri più ricchi. In seguito ha frequentato l'università Makerere di Kampala.

Ho mangiato quasi tutto, nonostante le porzioni abbondanti. Mi chiedo se Wine vorrà unirsi a me per una birra, ma lui rifiuta, dicendo che ha smesso di bere. "Lo farò quando vinceremo le elezioni", dice strizzandomi l'occhio.

Wine ha cominciato a suonare da giovane, scegliendo la via del raggamuffin, uno stile che mescola rap e reggae.

"Quando è uscita la mia prima canzone, da queste parti ero già conosciuto", dice, riferendosi al brano Akagoma. Più tardi si è trasferito da Kamwokya, comprando un apprezzamento di terra fuori città. Si è sposato con Barbie, assistente sociale e attivista dei diritti delle donne, che gli ha fatto capire che nella vita essere una pop star non è tutto, e ha contribuito alla sua presa di coscienza politica. "Era bello avere cinque ragazze che ti correvano dietro e cose così. Oggi mi sembra meglio essere impegnato con una persona. Molti nel ghetto guardano a noi come un modello di vita", dice, masticando il suo matoke, un piatto a base di frutti di platano. Lui e Barbie hanno quattro bambini tra i quattro e i 13 anni.

Nonostante gli ammonimenti di sua madre, le canzoni di Wine sono diventate sempre più politiche, e contengono attacchi diretti a Museveni. All'inizio pensava di poter influenzare gli eventi attraverso la sua musica, ma piano piano è arrivato alla conclusione che era necessario impegnarsi direttamente in politica, rappresentando gli interessi del ghetto.

E' stato solo quando Wine è stato eletto in parlamento nel 2017 che Museveni ha cominciato a prendere sul serio la sua sfida. Wine si era presentato come indipendente, facendo una campagna elettorale porta a porta per sottolineare l'assenza di una macchina di propaganda a suo sostegno. "Se il parlamento non può venire nel ghetto, il ghetto andrà in parlamento", diceva. Da deputato si è opposto alla censura su internet e alla repressione governativa sui social network. Si è battuto, senza successo, contro una modifica alla costituzione che imponeva il limite di 75 anni ai candidati alla presidenza, e che di fatto ha spianato la strada alla trasformazione in presidente a vita di Museveni. Poi è arrivata l'incriminazione per tradimento. "So che Museveni puo ordinare ai giudici di fare qualsiasi cosa", spiega mentre finisce l'ultimo pezzo di stufato e prende un sorso di Sprite. Il rischio che Wine sia ucciso c'è ancora. "Mentre ce ne staimo seduti qui, potrebbe arrivare un tizio e spararmi".
Immaginando che Museveni sia ancora vivo nel 2021, mi chiedo come il presidente del ghetto possa vincere, in un paese in cui le intimidazioni e le frodi elettorali sono diffuse. La sua ricetta è convincere milioni di giovani a iscreversi alle liste elettorali. Spera che la sua vittoris sarà così netta da far crollare le certezze di Museveni. Secondo i sondaggi recenti Wine è una sfida reale per l'attuale presidente, sopratutto a Kampala. E' incoraggiato da quanto è avvenuto a maggio in Ucraina, dove Volodymyr Zelensky, un comico senza esperienza politica, ha vinto le elezioni presidenziali. "Se ce l'hanno fatta loro, possiamo farcela anche noi", dice sorridendo.


La nemesi 





Quale sarà il programma di Wine in caso di vittoria? "La priorità è abolire le leggi stupide", dice, riferendosi alle norme che limitano la libertà d'espressione e associazione. Promette un governo competente e tolleranza zero nei confronti della corruzione. Anche se ammette di non avere un programma articolato, a parte rendere la vita più facile per gli oppressi del paese. Si presenta come "antipolitico", ma è consapevole che dovrà circondarsi di persone con competenze tecniche, molte delle quali sono costrette a emigrare.
Abbiamo finito di mangiare. Wine comincia a parlare di quello che lui e Meseveni hanno in comune. Nel 1986 anche l'attuale presidente, che allora aveva 41 anni e guidava la guerriglia, aveva promesso di mettere fine all'autoritarismo.

"Il giovane Museveni non era molto diverso dal giovane Bobi Wine", dice. "Ma Museveni si è ubriacato di potere, si è illuso di essere un semidio". E' strano, dico mentre ci alziamo per andarcene, che un rapper ragamuffin uscito dal ghetto sia diventato la nemesi del presidente dell'Uganda. "Non sono la nemesi di Museveni", risponde Wine. "E' lui che è la nemesi di se stesso".
*David Pilling, Financial Times, Regno Unito
(Fonte.:financialtimes)
Bob Fabiani
Link
-https://www.ft.com/africa

   

   

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