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domenica 8 settembre 2019

Quando il "Compagno Bob" (Mugabe) non voleva invitare #BobMarleyAndTheWailers al #ConcertoIndipendenzaZimbabwe, nell'#Aprile1980







Con la scomparsa di Robert Mugabe, avvenuta a Singapore, il 6 settembre scorso, all'età di 95 anni, ex leader dello Zimbabwe, una delle figure complesse e controverse delle lotte di liberazione africane da ascrivere in toto al Panafricanism, riemerge una "storia minore"; una di quelle passate alla storia come le "infamie minori" del "Compagno Bob" : Africaland Storie e Culture africane la ricostruisce brevemente, in questo post.













Nel corso della vita di Mugabe è successo un po' di tutto : in principio era stato universalmente riconosciuto come leggenda mondiale del Panafricanismo ma poi, durante il regno, al vertice dello Zimbabwe durato oltre 40 anni, si trasformò nel simbolo dell'oppressione.

Da sempre amante del britishness - che non disdegnava di portare alla luce quando, faceva ricorso all'eloquio non privo di raffinatezze della lingua dell'oppressiore, ossia dell'ex dominatore britannico - non esitò a farne ricorso nei momenti in cui, dopo la grande vittoria nella lunga lotta di liberazione che condusse all'Indipendenza dello Zimbabwe e chiudeva, per sempre l'era della #Rhodesia; né  una volta diventato padrone assoluto del paese africano. 

In quell'anno, il 1980, fece scalpore in tutta l'Africa e poi nel resto del mondo, lo storcere il naso del "Compagno Bob" che non voleva invitare Bob Marlay, appunto nel 1980, nel mese di Aprile, la stella mondiale e padre fondatore del Reggae, per suonare alla festa dell'Indipendenza.

Chi era il preferito di Mugabe?

Sono circolate - nel tempo - alcune supposizioni, alimentate ad arte dalle malelingue, secondo questi ben informati, egli avrebbe preferito Cliff Richard : melenso cantante pop inglese.
Eppure, se davvero Mugabe avesse avuto voce in capitolo; in solitaria - come poi accadde durante la sua lunga tirrannia - allora, la sua scelta sarebbe caduta su un pianista classico, in modo da mettere una certa netta distanza dai luoghi comuni tribalisti, parte fondamentale della Storia africana.

Per fortuna non accadde nulla di tutto questo anche se poi, lo storico concerto di Bob Marley & The Wailers venne funestato da drammatici incidenti accaduti allo stadio di Salisbury.

Era il 18 Aprile 1980.

Un anno prima, Bob Marley aveva dato alle stampe #SurvivalAlbum : uno dei suoi lavori discografici più politici e inneggianti al Panafricanism.






Zimbabwe (#SurvivalAlbum), la canzone che fece conoscere la lotta di liberazione di Robert Mugabe al mondo



Le cronache che arrivavano dalle parti di Harare - che ancora si chiamava con il nome imposto dai britannici oppressori, ossia, Salisbury - parlano di frenetiche riunioni tra i "compagni" di Mugabe per metterlo al corrente che la scelta migliore per celebrare la Festa d'Indipendenza del nascente Zimbabwe era appunto quella di invitare il cantante giamaicano, Bob Marley.

Qualcuno fece notare al futuro predidente-padrone dello Zimbabwe che, il musicista reggae aveva da poco (appena un anno prima, nel 1979 n.d.t) pubblicato un album-manifesto. Il più politico nella straordinaria carriera del chitarrista che arrivava dalla Giamaica; l'album era già chiaro fin dal titolo : "Survival (Sopravvivenza)".

All'interno dell'album c'era una canzone intitolata "Zimbabwe". Fu grazie a questa canzone che la lotta di liberazione entrò a far parte dell'immaginario mondiale, superando di gran lunga, l'odiato impero britannico.








"No more internal power struggle, we come together to overcome the little trouble,
Soon we'll find out who is the real revolutionary,
because i don't want my people to be country 

                      ***
Niente più lotta per il potere interno, ci riuniamo per superare i piccoli problemi,
presto scopriremo chi è il vero rivoluzionario, perché non voglio che il mio popolo
sia contrario".

- Zimbabwe by Bob Marley -


Conclusioni

A distanza di più di 40 anni si può capire il perché Mugabe non volesse Bob Marley al concerto per la Festa dell'Indipendenza dall'oppressione britannica?

Una possibile risposta è contenuta nelle idee diffuse da Bob Marley anche se, a dire il vero, almeno da queste parti, quando ancora esisteva la #Rhodesia, quelle stesse idee si erano diffuse già sotto il regime di Ian Smith : un tentativo di anticipare i tempi, una sorta di "Woodstock locale", africana.

Ma non venne capita da nessuno e presto liberata come una pericolosa distrazione dalla cieca obbedienza che in realtà divenne sottomissione e, per imporla, il "Compagno Bob" - una delle  grandi illusioni del marxismo pan-africano - non esitò a fare ricorso alla soppressione di massa, una delle tragedie più amare dell'intera Africa; né poteva comprenderla Robert Mugabe già concentrato a prendersi tutto il potere che non avrebbe più lasciato se non nel 2017 (due anni prima di morire) in un chiacchierato golpe militare che, attualmente, ha portato al vertice dello Zimbabwe, Emmanuel Mnangagwa, un tempo suo vice (è lui che sopprsse oltre 20mila cittadini) e ora suo successore.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com    





   





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