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mercoledì 18 settembre 2019

Sudafrica, cosa si nasconde dietro le violenze contro le donne e gli attacchi xenofobi ai #migrantiafricani?










"Non c'è una vera rivoluzione sociale finché la donna non sarà liberata"
                                                              - Thomas Sankara - 





Il Sudafrica sta vivendo una stagione complicata, forse, la più difficile da quando, 25 anni fa, veniva chiusa per sempre la vergognosa stagione - lunga e amara - della dittatura dell'apartheid per mano dei bianchi boeri.

Che cosa sta accadendo dunque a Cape Town, Durban o Johannesburg ?

La lunga spirale di violenza in Sudafrica è sempre esistita : già 25 anni fa, mentre il "Padre spirituale della patria", Nelson Mandela era impegnato nel tentativo di riconciliazione nazionale, gli scontri, le violenze, erano all'ordine del giorno. A quei tempi si parlava del retaggio della lunga stagione del regime boero.

Ma oggi? Quali sono le cause di questa pericolsa deriva sociale che investe tutta la società civile sudafricana e, in qualche modo, riportando in circolo la paura che possa tormnare la stagione amara e ingiusta dell'apartheid?

In questo post cercheremo possibili risposte.


Possibili cause per una crisi di sistema

Partendo in questo viaggio-inchiesta non possiamo non affrontare due questioni strettamente legate tra loro. E' indubbio che il "gigante africano" - come a volte viene chiamato il Sudafrica paga la crisi economica che ha riportato in seno alla popolazione sudafricana, il pesante spauracchio del ritorno dell'apertheid.  Ma sarebbe riduttivo però raccontare ciò che accade solo da questa angolazione. In questa storia ci sono anche "altre voci". Una di queste è la corruzione delle élite e qui, si arriva al vero nodo del declino sudafricano.

Anche guardando il risultato delle ultime elezioni che si sono svolte qualche mese fa certificano il declino dell'Anc - African national congress che paga la tremenda stagione di Jacob Zuma. Gli analisti, al termine della tornata elettiva avevano chiosato e sostanzialmente convergendo su un punto : se l'Anc e Ramaphosa fosse stato in grado di dare risposte ai problemi dei sudafricani e, se, in tema economico, il presidente fosse in grado di mettere in circolo scelte coraggiose (ma nella direzione auspicata dall'FMI n.d.t).

Passati alcuni mesi dal voto, sostanzialmente il quadro sociale della "Nazione Arcobaleno" si trova  - se possibile - in una crisi ancora più scivolosa e che mina, un giorno dopo l'altra, la tenuta democratica del Sudafrica.

Tutto ruota intorno alla crisi economica - finanziaria che anche qui, in Sudafrica come nel resto del Continente e come accade in occidente, i politici invece di dare risposte, di mettere in campo politiche efficaci per i cittadini preferiscono abbandonarsi a un pericoloso, inaccettabile "populismo sudafricano" contro i migranti africani (sopratutto provenienti dalla Nigeria n.d.t).

Tutto secondo copione.

Eppure queste violenze ci parlano di qualcosa di altro perché le pulsioni distruttive di chi tutto il santo giorno si sente "aizzare all'odio" contro gli stranieri possono dare il colpo definitivo al "gigante africano" sempre più in affanno al pari degli altri paesi del Brics.

Quando in seno alla società si vive un prolungato stato di crisi accade sempre che il tessuto sociale della società civile finisca inevitabilmente in affanno. Saltando, uno dopo l'altro, punti di riferimento e capisaldi. Se avanza l'insicurezza economica è la violenza che prende piede anche e sopratutto in seno alle faniglie.

Accade anche in Africa e in questo Sudafrica sfibrato, disorientato, alla deriva.


Violenze contro le donne


Ogni giorno nel paese vengono commesse più di 100 aggressioni sessuali, e lo scorso agosto più di 30 donne sono state uccise dai loro mariti e compagni.

Un dato drammatico, sconvolgente che da solo racconta in modo più efficace di tante tesi di illustri sociologi.





Il 5 settembre, giovedì, migliaia di donne sudafricane hanno manifestato per le strade di Cape Town per protestare  contro le violenze sulle donne e contro l'incapacità del governo di affrontare il problema.
Erano  vestite di nero e viola, alcune indossavano catene come simbolo della repressione e hanno marciato compatte verso la sede del Parlamento sudafricano per poi puntare il Centro Congresso dove, in contemporanea si stava svolgendo il Forum Economico Mondiale (puntualmente ignorato dai media iatlaini).





"E' il mio corpo, non la tua scena del crimine" , questo uno degli slogan che le donne sudafricane hanno ripetuto durante la marcia e per gran parte della giornbata di lotta che, tuttavia, promette di non essere l'ultima.

Ogni giorno in Sudafrica, raccontano i dati ufficiali, vengono commesse almeno 137 aggressioni sessuali. Qualche giorno fa, la ministra delle Donne, Maite Nkonna - Mashabare, ha detto che soltanto lo scorso agosto più di 30 donne sono state uccise (quindi confermando lo sconvolgente dato) dai loro mariti e compagni.

Durante la manifestazione, l'attivista Lucinda Evans ha detto che la lotta contro la violenza di genere deve essere impegno quotidiano, e rivolgendosi alle ministre del proprio governo ha detto :

"Quando comincerete  a considerare responsabili questi uomini che lo hanno così tanto deluse?".

 E ancora :

"Se questo governo non ci protegge, noi, come donne sudafricane, li porteremo davanti alla Corte costituzionale".

Ramaphosa, costretto a improvvisare un discorso davanti ai manifestanti promettendo una serie di misure contro gli stupri e i femminicidi : "Gli uomini che uccidono e violentano devono rimanere in prigione per tutta la vita" e che "la legge deve cambiare".

Le proteste sono state raccontate sui social  con gli hashtag #NotInMyName #AmINext e #SAShutDown.

Numeri agghiaccianti

Il Sudafrica è il Paese col più alto numero di casi di violenze sulle donne a livello mondiale. Mediamente uno ogni 6 ore.

Quale sono le cause?

La violenza sulle donne è frutto del degrado portato dalla povertà e dalla mancanza di servizi e infrastrutture.

In Sudafrica il 40% degli uomini ha picchiato la propria compagna e un uomo su quattro ha commesso un reato sessuale. Anche se solo il 2% sporge denuncia, la violenza contro le donne è un fenomeno in continua crescita e addirittura un quarto delle donne ha subito percosse o molestie.

Nel Sudafrica, migliaia di madri giovanissime, subiscono violenze inaccettabili dai loro mariti e compagni (non sono risparmiati neanche i bambini). Ferite e scoraggiate, non hanno quasi mai la forza di fuggire, perdendo a poco a poco la voglia di vivere.

Questa diffusa e insensata violenza contro le donne è causata sopratutto dalla povertà. Le donne non hanno istruzione, non hanno un lavoro e dipendono completamente dai loro mariti. Per questo, anche se vengono picchiate e abusate rimangono con loro, perché non hanno nulla.

L'ultimo femminicidio

L'ultimo caso, è vittima una studentessa 19enne dell'università di Cape Town, ha suscitato polemiche e proteste in tutto il paese. Anche in questa altra triste vicende e storia, spicca l'inazione del governo e dell'Anc : sarà meglio che Ramaphosa trovi risposte efficaci altrimenti il caos sarà certo.






Dietro le violenze xenofobe


Il Sudafrica paga le conseguenze dell'ultima ondata di attacchi contro i negozi e le attività gestiti da stranieri. Dal 1 settembre almeno 12 persone sono morte nelle violenze scoppiate intorno a Johannesburg. Altre 400 sono state arrestate. Gli attacchi hanno scatenato dure reazioni in vari paesi africani, in particolare quelli d'origine delle vittime. In Nigeria ci sono state proteste  contro le sedi di aziende sudafricane, tanto che Pretoria ha dovuto chiudere temporaneamente in rappresentanza diplomatiche nel paese.

Una compagnia aerea nigeriana ha mandato due aerei in Sudafrica per rimpatriare 600 connazionali.

Il Mail & Guardian scrive che le autorità stanno indagando sugli attacchi xenofobi, simili a quelli avvenuti nel 2008 e nel 2015, per capire se siano il frutto di una campagna per delegittimare il presidente.Cyril Ramaphosa. In particolare i servizi d'intelligence stanno facendo chiarezza sul coinvolgimento dell'All truck drives forum, un'associazione di camionisti che avrebbero deliberatamente aggredito  i conducenti stranieri, capro espiatorio di una serie di rimostranze contro il governo.
(Fonte.:mail&guardian; jeuneafrique; repubblica; ilmanifesto; ilpost)
Bob Fabiani
Link
-https://mg.co.za;
-www.jeuneafrique.com;
-www.repubblica.it;
-www.ilmanifesto.it;
-www.ilpost.it          




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