Oggi, domenica 15 settembre, oltre 7milioni di elettori tunisini sono chiamati alle urne per disegnare il loro futuro presidente, tra sospetti e incertezze.
Mentre i sondaggi - diffusi in tutto il paese prima della puasa di riflessione della vigilia del voto - danno in testa il magnate arrestato solo poche settimane fa, Karoui - una sorta di "Berlusconi tunisino" , n.d.t - il premier uscente Chahed, ribattezzato dalla stmpa e dai media locali, come del resto anche dai tunisini stessi "l'uomo del non cambiamento"; è impegnato in una difficile rincorsa per mantenere la poltrona di primo ministro, tuttavia, alquanto improbabile.
Anche in Tunisia, si registra la crisi della sinistra che, in questo appuntamento elettorale - il secondo dopo la rivolta araba diventata poi nota come "Rivoluzione dei Gelsomini" del 2011 che pose fine alla dittatura di Ben Ali n.d.t - è totalmente assente.
La morte del Presidente della Repubblica Beji Caid Essebi, avvenuta il 25 luglio ha capovolto il calendario elettorale, facendo passare il turno elettorale presidenziale prima delle elezioni legislative previste per il 6 ottibre.
I candidati per la poltrona presidenziale sono in tutto ventesisei.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-httpsp://www.jeuneafrique.com/tunisie-elections-2019/
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