Alla vigilia della tornata elettorale andata in scena ieri, domenica 15 settembre 2019 era accreditata come incerta e imprevidibile. E così è stata. Non ci sono ancora i risultati definitivi tuttavia, già l'esito uscito dagli exit-poll sono in grado di indicare alcune lezioni. Dissonanti tra loro, eppure indicative di un certo trend che ormai sembra avere un trait d'union a qualsiasi latitudine e continente.
Anche in Africa dunque, viene premiato una "certa figura" di "politico nuovo"; un politico che in occidente viene definiti "antisistema".
E' accaduto a Tunisi e nel resto del paese Nordafricano.
Prima di addentrarci nella lettura dei risultati emersi dai sondaggi, iniziamo dal dato dell'affluenza. A questa tornata presidenziale ha partecipato al voto il 45% dei tunisini. Un'affluenza modesta.
Anche se si tratta solo di "exit-poll" il verdetto delle Presidenziali 2019 dice che al 2° turno approdano Kais Zayed e Nabil Karoui. Si tratta di un verdetto sorprendente, nel senso che è stata cancellata la governance guidata dai cosiddetti partiti tradizionali.
Non proprio una buona notizia : le avvisaglie che queste elezioni sarebbero state non troppo positive se rapportate alla richiesta di cambiamento vero da parte dei tunisini era emerso dopo la clamorosa defezione della sinistra che in pratica, ha privato gli elettori di una valida alternativa al solito stucchevole voto di protesta antisistema cosa per altro, puntualmente avvenuta ieri nel chiuso delle cabine elettorali, nei vari seggi distribuiti in tutta la Tunisia.
Con l'affermazione dei due outsiders la data del 15 settembre 2019 diventa storica, seconda solo a quella del 14 gennaio 2011, il giorno della caduta di Ben Ali.
Ma il verdetto della domenica elettorale non potrebbe essere più diverso e lontano da quel giorno di metà gennaio 2011.
La chiave per capire la differenza tra le due date è la vittoria di Nabil Karoui : il tycon in carcere per evasione e riciclaggio. Tuttavia, si tratta di una vera e propria rivelazione di queste Presidenziali. Un epilogo amaro per la "Rivoluzione dei Gelsomini".
Non solo Karoui ma anche Zayed rappresentano e incarnano il credo conservatore e quindi si tratta di voto contro le istanze della popolazione tunisina forse si spiega anche così la bassa affluenza.
Si prospettano anni difficili per i tunisini : questi outsiders che si giocheranno l'accesso alla poltrona presidenziale non faranno nulla pre rispettare e intercettare la voglia di cambiamento che i tunisini avevano iniziato a pretendere nelle giornate storiche delle "Rivolte arabe" per altro divampate proprio qui in Tunisia.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com
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