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mercoledì 29 agosto 2018

#EuropaSenzaMuri contro tutte le destre xenofobe e razziste europee: cosa ci insegna la "Resistenza dell'#Italiaresistente" dopo #NaveDiciotti e #SummitOrbanSalvini





La parabola inaugurata da "Orban il razzista" l'estate 2015 ha avuto ieri, tre anni dopo, il suo naturale sbocco e approdo. Colpevolmente lasciato fare indisturbato dai "dotti e sapienti soloni" di stanza a Bruxelles quando, in quella torbida estate, tornavano a comparire nella civilissima Europa (quella che è sempre pronta a distribuire disgustose lezioncine razziste ai danni delle altre Culture n.d.t) non solo i muri e i fili spinati che solcavano, marcavano i confini magiari ma, le disgustose "deportazioni di Stato" che hanno dato fiato, coraggio e infine spinta squadrista alle ondate di rigurgito nazionalfascista che tanto va di moda sempre in quell'occidente che si sente, lunico depositario della "verità suprema". Mai da mettere in discussione.

Storia vecchia e portatrice di drammi e tragedie che solo ora - ripetiamo a tre anni di distanza da quella estate che sancì la fine dell'Europa; quell'Europa solidale, accogliente che, di crisi in crisi è stata mandata in soffitta - è stata intercettata dal resto della ciurma in Italia come altrove in Europa.
Non ci sono sorprese, non c'è da stupirsi se, tutto questo è la naturale evoluzione dopo tragici errori di quella Socialdemocrazia che, un giorno dopo l'altro, non ha trovato nulla di meglio (né lo straccio di una idea) che non fosse quella di rincorrere, copiare, addirittura preparare il terreno alle peggiori "spinte reazionarie" che oggi hanno avuto (ieri a Milano a Piazza San Babila, 28 agosto 2018 n.d.t) l'ufficialità della "chiamata alle armi" in chiave sovranista per il #summitOrbanSalvini.




Un volgare incontro tra leader (se così si possono definire) che apre il terreno nel naturale habitat del #ministrodellapaura del governo italiano con approdo finale: le elezioni europee 2019. Del resto lo sappiamo che l'inquilino di stanza al #Viminale si trova a proprio agio in perenne campagna elettorale, come un volgare tribuno.

Eppure è innegabile che alcune "lezioni" in queste settimane agostane siano arrivate finalmente in quella galassia disorientata che risponde al nome di "sinistra": prima nel Porto di Catania (#CataniaAccoglie) durante l'"Affaire Diciotti  #vergognanazionale e, ieri, nella ricorrenza del 55°esimo anniversario del discorso di Martin Luther King : #IHaveADream.

In uno dei passi di quello storico discorso pronunciato dal leader per la difesa dei diritti civili della comunità afroamericana - nella storica oceanica #MarciasuWashington c'è un passaggio (tra i tanti) che, la mobilitazione messa in campo a Milano (55 anni dopo!) - sede del summit tra Orban e Salvini n.d.t) ha ribadito nei confronti di questi nuovi-vecchi leader che oggi dettano l'agenda europea, come naturale epilogo di quella disastrosa "crisi di sistema" che ha sancito, una volta per tutte, il definitivo stato del "capitalismo morente", benzina indispensabile di vecchi-nuovi odi razziali e distorsioni autoritarie in chiave nazionalfascista.

Ecco le parole di Martin Luther King quel giorno a Washington, DC, 28 agosto 1963:

"Noi riteniamo verità evidente che tutti gli uomini sono creati uguali". 







La mobilitazione di Milano è importantissima perché segue quella del Porto di Catania: è un chiaro messaggio indirizzato al #ministrodellapaura che si crede il nuovo-vecchio padrone della "locomotiva italica".
Importante perché da Piazza San Babila è arrivata una presa di posizione, netta, precisa, ostinata e contraria a questa deriva razzista imbevuta di odio razziale che deve essere estirpato senza tanti giri di parole. La mobilitazione non è stata né banale né sconclusionata perché, le migliaia di milanesi (e di tutti gli altri arrivati da tutta Italia n.d.t) hanno costretto (per la seconda volta nel breve spazio di pochi giorni!) una modifica sostanziale della "narrazione a senso unico". Intendiamoci, non è che sia stata accolta benevolmente anzi, verrebbe da dire quasi l'opposto, non fosse altro per la qualità (sempre troppo deficitaria) dell'informazione in questo paese.

Ma non hanno potuto censurare fino in fondo quello che accaduto tra Catania e Milano. Sono due formidabili esempi di cosa può fare non solo la mobilitazione ma l'"unità di intenti", la coralità popolare quando decide di prendersi lo spazio e rivendicare il rispetto dei diritti civili.

Siamo consapevoli si tratti solo dei primi passi ma era, tuttavia, fondamentali compierli in vista di un autunno in cui bisognerà vigilare in modo preciso, continuativo, gli uni al fianco degli altri perché, questo paese è sotto tiro, si trova tra due fuochi contrapposti: da una parte Bruxelles e, dall'altra l'#EsecutivoGialloVerde che, vistosi messo alle spalle (sul fronte dei conti Pubblici-Privati ... vorremmo che fosse chiaro una volta per tutte: il disavanzo dei conti italiani sono stati creati dai 'soloni del capitalismo accattone italico' che poi, li ha sempre sversati sul groppone dei cittadini) si accanirà in modo cruento contro migranti, rifugiati, minoranze etniche e poveri.

A questo è anche servito il #SummitOrbanSalvini oltre a ribadire quella "chiamata alle armi" di tutte le disgustose destre estreme, xenofobe che stanno producendo il deserto sociale (ripetiamo ben avviato dai discutibili governi socialdemocratici degli '90 n.d.t) un po' in ogni angolo del Vecchio Continente.

Ma ieri Milano ha risposto, ha fatto sentire la voce contraria a questa visione muscolare, oscurantista, da risacca che tanto piace agli #OrbanSalvini spalleggiati dal turpe reazionario, "cavaliere nero" quel Steve Bannon che finanzierà l'"offensiva finale" per andare alla conquista della "Locomotiva Europa" (con il bene placido di Trump-Putin n.d.t) come già lo è stata qui, a Roma la "locomotiva Italia".




Questa partita si giocherà per intero sulla pelle dei migranti, degli ultimi perché così facendo si prepara quel terreno che questi nuovi-vecchi leader delle destre estreme sognano da almeno 50 anni ossia, da quel "Maggio 1968" che scalzò (seppure per poco) quella visione della vita in chiave autoritaria, tutta giocata sul fronte della cancellazione (o del non rispetto) dei diritti civili e fondamentali che, per esempio, sempre nell'aprile di quel 1968 portò alla messa in atto dell'assassinio di Martin Luther King.




E' la nuova-vecchia "Lotta di classe dall'alto verso il basso" quella che vogliono portare avanti la cloaca disgustosa e dai miasmi irrespirabili delle destre xenofobe di cui #OrbanSalvini si mettono a capo (sapendo di poter usufruire di straripanti somme di denaro messe a disposizione dal "lobbista Bannon" n.d.t) per vincere le elezioni 2019, in Europa mentre, nel tempo che ci separa da quell'appuntamento elettorale, sul piano interno, come è accaduto sempre ieri, 28 agosto 2018, in località Rocca di Papa (a pochi chilometri da Roma n.d.t), si contrapponevano #2Italie e in mezzo gli agenti delle forze dell'ordine che, come sempre, guardavano in cagnesco solo dalla parte di chi si opponeva ai fascisti scesi in strada con i loro ridicoli "slogan infarciti di odio razziale", architettati dalle metastasi delle "fake news" che ripetono come mantra e contro cento (dicasi 100!) rifugiati dopo l'odissea della #NaveDiciotti, una #vergognanazionale senza precedenti e chi è costata anche una vagonata di soldi pubblici.




Eppure i messaggi arrivati da Catania e Milano sono chiari: l'#EuropaSenzaMuri è l'unica medicina possibile per non (ri)piombare nella tragedia delle dittature nazifasciste del Novecento e per difendere i diritti fondamentali di tutti e tutte, Migranti e Rifugiati, Donne e Bambini che fuggono da torture di stato e da quelle dittature che tanto piacciono ai tipi come #OrbanSalvini.
Milano ha ribadito: #NoPasaran!
(Fonte.:repubblica;stampa;fattoquotidiano)
Bob Fabiani
Link
-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com                

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