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domenica 19 agosto 2018

Mali, l'opposizione vuole 'resistere' a Ibrahim Boubacar Keita (IBK)





La tensioni in Mali raggiunge vette altissime dopo il responso del  turno delle Presidenziali. L'opposizione maliana non accetta la sconfitta e, quarantotto ore dopo l'annuncio della rielezione del presidente Ibrahim Boubacar Keita (detto IBK).

Tutto rimane sospeso nell'attesa.

Un attesa ipotetica di invalidazione dei risultati, è andata in scena una manifestazione di supporter dell'opposizione, sabato, proprio nelle ore in cui si apprendeva della dolorosa dipartita di Kofi Annan, ex Segretario Generale ONU; nelle strade di Bamako.

In una capitale blindatissima dall'eccezionale dispiegamento di soldati e polizia maliana, il leader, uscito sconfitto al ballottaggio del 12 Agosto, Soumaila Cissé ha chiamato a raccolta l'intera comunità maliana e, parlando ai suoi simpatizzanti li ha invitati a "Resistere".



Intanto IBK, dal canto suo, forte della vittoria conquistata al secondo round delle elezioni presidenziali, annuncia le nuove-vecchie linee guida per il suo secondo, consecutivo mandato, considerando cruciale il futuro del Sahel e, con essa, l'infinita e mai debellata (veramente) la minaccia jihadista che, in realtà e più forte che mai, su tutto il territorio del Mali. Proprio in questo passaggio è racchiuso il fallimento del quinquennio appena lasciato alle spalle: nonostante cinque anni di guerra e interventi militari internazionali (a guida francese in collaborazione con le Nazioni Unite n.d.t) contro i miliziani e i gruppi islamisti riconducibili ad Al Qaeda sono, a tutti gli effetti, i "veri padrini" del paese sia a livello politico (costringendo la classe dirigente ad occuparsi di loro) sia a livello sociale (indirizzando l'economia verso interessi jihadisti n.d.t).





Soumaila Cissé si considera il vero vincitore delle elezioni presidenziali: ha respinto "categoricamente" il risultato, definendolo una "mascherata" e "frutto putrefatto di una vergognosa frode".  A quanto risulta al suo entourage, Cissé ha calcolato che "abbiamo vinto le elezione con il 51,75% dei voti": un risultato ben diverso rispetto ai dati del Ministero dell'Amministrazione Territorio che giovedì scorso gli ha accreditato meno di un terzo dei voti: 32,83%.

Il leader dell'opposizione ha presentato ricorsi alla Corte Costituzionale del Mali, la quale, lunedì 20 Agosto, annuncerà alle dieci del mattino (ora locale) i risultati finali definitivi.

Tuttavia, l'opposizione già li mette in dubbio sottolineando l'imparzialità di questa Alta Corte che aveva rifiutato di procedere dopo le denunce di tutto il "Clan Cissé" dopo il primo turno.

Oltre un migliaio di suoi supporter hanno protestato dinanzi al palazzo del sindaco di Bamako, nella giornata di sabato mattina e hanno trovato ad accoglierli decine e decine di agenti di polizia in tenuta antisommossa.
Soumaila Cissé è apparso, rilanciando lo slogan : "il potere è illegale" è stato accompagnato dal suono incessante e stridulo delle vuvuzelas. Il corteo dei sostenitori dell'opposizione, a quel punto decideva di inscenare una marcia di protesta che dalla sede del sindaco di Bamako ha attraversato tutto il centro della capitale maliana arrivando fino a Piazza Indipendenza sempre scortata dalla polizia.




A guidare i manifestanti c'era l'attivista e conduttore-radio, Ras Bath, molto seguito e popolare tra i giovani maliani.

"Il potere è illegale. Questa volta è il nostro turno, abbiamo vinto, noi costruiremo i nostri passi per le dimissioni del governo", ha assicurato Fatoumata Komaté, membro Politburo del URD, il partito di Cissé. 

A fronte di questa presa di posizione ufficiale del URD e dopo le immediate congratulazioni arrivate a IBK da parte dei leader stranieri, a cominciare da Macron, fatte recapitare ancora prima del verdetto della Corte costituzionale Mali; altri leader dell'opposizione maliana fanno sapere che :"coloro che accettano congratulazioni senza aver atteso la ratifica ufficiale del voto sono e restano dei grandi ladri".

"La frode è il peggior crimine che si possa avallare dalla plancia di comando", tuona Ras Bath durante l'assemblea aperta al termine del corteo e aggiunge "Questo è ciò che rivela le congratulazioni dalla Francia o delle Nazioni Unite, fortemente coinvolte in quello che è avvenuto qui nel Mali :con migliaia di uomini impiegati per combattere la 'guerra jihadista'  sopratutto del nord, tralasciando i veri bisogni di tutti i maliani".

Arroccato sulla piattaforma di un autocarro, con la sciarpa dei colori del Mali, Cissé ha parlato ancora ai sostenitori URD:

"IBK vuole prendersi tutto e per farlo non esiterà a mettere in piedi uno 'Stato di Polizia' per questo dobbiamo Resistere" : prima di chiudere la protesta di questo sabato 18 Agosto, ha promesso che "le proteste riprenderanno dopo la 'Festa di Tabaski' la prossima settimana: uniti fino alla vittoria per il bene del Mali", ha concluso mentre il suono delle vuvuzelas diventava incessante e potentissimo e  ancor più assordante che mai.   
(Fonte.:jeuneafrique;afp)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com;
-www.afp-com

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