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sabato 11 agosto 2018

Mali, ballottaggio presidenziali: nessuna indicazione di voto da parte degli esclusi





Mancano poche ore all'apertura dei seggi in Mali per il secondo turno delle elezioni presidenziali 2018. Le ultime ore prima che i maliani esprimeranno nel segreto della cabina elettorale, sono state caratterizzate dalle prese di posizione di alcuni candidati che non hanno superato il primo turno del 29 luglio.

Aliou Diallo e Cheick Modibo Diarra (rispettivamente, terzo e quarto il 29 luglio n.d.t), non hanno dato alcuna istruzione di voto ai loro sostenitori. Insieme hanno ottenuto quasi il 15% dei voti nel primo round dell'"Election Day".




Questa fetta consistente di voti potrebbe ribaltare l'esito del ballottaggio tra il presidente in carica Ibrahim Boubacar Keita e lo sfidante, il leader dell'opposizione Soumaila Cissé.




Seppure si è detto soddisfatto del risultato personale, il ricco uomo d'affari Aliou Diallo, si è lamentato a lungo della frode che, a suo dire, ha alterato l'indicazione della preferenza del popolo maliano al ballottaggio del 12 agosto. Partendo da questo angolo di lettura, ha preferito non dare alcuna indicazione di voto ai suoi elettori.
"E' quindi ai maliani che lascio il compito di esprimere la loro preferenza al secondo turno delle elezioni presidenziali".

Ma si fa strada l'astensionismo (come già emerso in tutto il Mali, a cominciare dalle donne n.d.t) nel suo partito.

"Inutile andare al secondo turno alle stesse condizioni. Le stesse cause producono gli stessi effetti". 

Il problema è sempre lo stesso: il regolare uso della pratica dei sondaggi che, secondo il condirettore della campagna elettorale di Diallo, MP ADP - Maliba Ahmadou Thiam non fanno altro che determinare "Le stesse pratiche portano a una sconfitta certa e in anticipo". 

Tuttavia, i numerosi ricorsi presentati dal partito di Diallo, non sono mai stati accolti dalla Corte costituzionale che, li ha respinti. In ultima analisi, Thiam per conto del ricco uomo d'affari maliano, ha provato a giocare la carta del rinvio-ballottaggio oppure, addirittura l'annullamento delle elezioni ma, ha subito una netta sconfitta da parte della Corte.

Chiunque vincerà sarà un presidente di minoranza, ostaggio sia dei miliziani jihadisti sia della Francia e, per questa ragione non potrà che continuare la disastrosa "guerra al terrorismo islamico", senza che si risolva nulla.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com 

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