"Le mamme sono qui,
i poliziotti stiano alla larga"
(Mamme di Portland in corteo contro le violenze della polizia)
Le madri che hanno formato un gruppo contro la violenza della polizia davanti al tribunale distrettuale di Portland, in Oregon.
Nella città le manifestazioni contro gli abusi delle forze dell'ordine sono cominciate subito dopo l'uccisione di George Floyd a Minneapolis, il 25 maggio, e da allora si ripetono ogni giorno.
All'inizio di luglio il presidente Donald Trump ha mandato in città agenti del dipartimento della sicurezza nazionale.
Sui social network sono stati diffusi video in cui si vedono gli agenti, con equipaggiamenti militare, picchiare manifestanti pacifici e caricarli su veicoli non contrassegnati come se gli Stati Uniti fossero piombati in un regime autoritario e vigesse, incontrastato lo stato di polizia.
Dal canto suo, #TheDonald - sempre più in difficoltà nei sondaggi per la corsa alla Casa Bianca del prossimo novembre; dovuta anche e sopratutto per la fallimentare gestione della crisi da coronavirus (oltre quattro milioni di contagiati, quasi 150mila decessi) - per garantirsi la permanenza al timone degli Stati Uniti, ha deciso di puntare tutto su "Law&Order": richiamo esplecito allo slogan che permise a Richard Nixon di trionfare in quelle elezioni tumultuose del 1968 sconvolto dalle grandi marce pacifiste per il Vietnam e dalle rivolte afroamericane dopo l'assassinio di Martin Luther King, jr.
A Portland le forze dell'ordine usano le maniere forti: la gran quantità di gas lacrimogeni anche sul primo cittadino che si è schierato al fianco dei manifestanti.
Ted Wheeler, sindaco democratico si era recato tra i manifestanti che da giorni si scontrano con gli agenti federali inviati da Washington per ribadire la sua opposizione a quella che ha definito "l'occupazione della nostra città da parte di Trump".
(Fonte.:theatlantic)
Bob Fabiani
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-www.theatlantic.com
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