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domenica 14 giugno 2020

Atlanta, la polizia uccide ancora













La lunga scia di sangue degli afroamericani a causa della polizia americana razzista non accennano a diminuire. L'ultimo drammatico video arriva da Atlanta.
Un 27enne afroamericano, Rayshard Brooks, è stato ucciso a colpo di arma da fuoco dagli agenti di polizia di Atlanta, in Georgia.
E l'America si incendia nuovamente. Non appena si sparge la notizia dell'assassinio, spontanee manifestazioni sono partite per gridare ancora una volta, tutta la disperazione della comunità afroamericana.
I poliziotti lo avevano trovato mentre dormiva per terra in un parcheggio davanti al fast food Wendy e, qui, sono arrivate le proteste. Secondo il Georgia Bureau of Investigations, la polizia era stata chiamata sulla scena poco dopo le 23,30 perché la macchina di Brooks bloccava il traffico.

Sale la rabbia e la frustrazione del movimento Black Lives Matter anche perché il video mostra chiaramente un poliziotto che arma in pugno, spara alle spalle (si sentono tre spari) di Rayshard Brokks. Le proteste hanno preso di mira il fast food dandolo alle fiamme.

Dopo questa ennesima tragedia appare sempre più urgente riformare la polizia americana: il movimento, in queste due settimane di rivolta, è riuscito ad ottenere i primi obiettivi ma, una parte dei manifestanti continua a chiedere la totale cancellazione dei fondi per la polizia.







Ma i progetti nati in seguito alla disumana morte di George Floyd e alle giornate di manifestazioni sono molte. Tra le più sperimentali (e importanti) c'è quella di Chaz, la zona autonoma di Seattle Capitol Hill. I manifestanti hanno conquistato alcuni isolati dopo che la polizia ha abbandonato il distretto East Precint.
Jenny Durkan, sin dall'inizio ha difeso i diritti dei manifestanti appellandosi al primo emendamento che difende la libertà di espressione, mentre il capo della polizia, Carmen Best, al contrario, man mano che il movimento cresce, sembra sempre più esasperato e sull'orlo di una crisi di nervi.
Gli attivisti spiegano cosa intendono raggiungere con la loro lotta.

"Vogliamo uguaglianza e giustizia. Rimarremo qui tutto il tempo necessario per apportare cambiamenti. Le vite spezzate dalla polizia contano. Le vite nere contano. Ecco perché ci sono quei murales di volti: vite nere spezzate dalla polizia.".

Queste rivendicazioni del tutto legittime sono mal digerite dalla destra suprematista e dallo stesso Trump: per cercare di discriminare il movimento e la zona autonoma, #TheDonald ha pubblicato una foto di un uomo in piedi con un fucile di fronte a quello che sembra essere un negozio saccheggiato. Ma l'immagine è un collage di foto scattate in giorni diversi. E' la strategia per mettere in risalto il volto aggressivo e terroristico del movimento che da giorni sta passando sul canale televisivo Fox News: il canale conservatore preferito da Trump naturalmente, non tollera questa zona autonoma messa in piedi dai manifestanti a Seattle Capitol Hill. Tuttavia, Fox News ha dovuto rimuovere le immagine dopo le indagini condotte dal Seattle Times.

Il New York Times ha presentato la zona come una "comune e la festa di strada" anche qui, come a Washington, lungo una strada che copre un intero isolato campeggia la scritta Black Lives Matter. L'illustre quotidiano statunitense parla apertamente di come questa occupazione somigli con quella di Zuccotti park.
Nel 2011 la piazza occupata nel cuore economico di Manhattan per mesi produsse, cultura, dibattito, nuove forme comunicative e il germe del socialismo poi raccolto e allargato al resto del paese da Bernie Sanders.

La prima a fare un parallelo tra le due esperienze è stata proprio la sindaca Durkan.

"Le proteste sul luogo non sono una novità a Seattle o in America - ha spiegato alla Cnn - Occupy ha preso Wall Street per mesi, e la città è sopravvissuta".

Un' altra voce tra i manifestanti spiega ancora il senso di Chaz.

"Alcuni di noi vedono le zone autonome come un modello per una nuova società post-capitalista per mostrare alle persone ciò che è possibile, altri vedono Chaz come una base per un ulteriore organizzazione del movimento. In entrambi i casi il capitalismo non esiste più qui".
(Fonte.:nytimes;theatlantic;ilmanifesto)
Bob Fabiani
Link
-www.nytimes.com
-www.theatlantic.com
-www.ilmanifesto.it 
  

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