"Uno non può aspettarsi di lottare contro il proprio Stato
per ottenere giustizia. Lo Stato italiano ci ha tradito il
17 luglio del 2017 quando ha rinviato l'ambasciatore
al Cairo e adesso vendendo le armi"
(Claudio e Paola Regeni)
C'è un filo invisibile e sottile velato di dolorosa dignità nei volti, nelle parole, nei gesti di Claudio e Paola Regeni, genitori di Giulio Regeni, il ricercatore italiano morto di morte violenta, ormai 4 anni fa, in Egitto.
Dopo tante chiacchiere e promesse disattese, il governo italiano ha deciso di vendere altre armi al regime di Al Sisi: si parla di cifre che oscillano tra i 9 e gli 11 miliardi di euro. Nel pacchetto oltre alle due fregate - Fremm costruite da Fincantieri che, in un primo momento erano destinate alla Marina militare italiana - ci sono caccia e velivoli da addestramento (che coinvolgerebbe anche Leonardo n.d.t).
Se esiste una morale in questa storia, allora dovremmo, una volta per tutte, entrare nel novero delle cose che, a contare sono molto più gli affari che tutto il resto. E' inutile girare intorno alla questione: il governo pensa agli affari e per farlo, decide di mettere da parte la ricerca della verità sulla fine violenta di Giulio Regeni.
Non si capisce come si sia potuto ancora una volta vendere armi a un regime che reprime brutalmente e sistematicamente i cittadini egiziani.
"Ci sentiamo traditi. Ma anche offesi e indignati dell'uso che si fa di Giulio. Perché ogni volta che si chiude un accordo commerciale con l'Egitto, ogni volta che si certifica che quello di Al Sisi è un governo amico, tirano in ballo il nome di Giulio come a volersi lavare la coscienza. No, così non ci stiamo più".
A restare al fianco della Famiglia Regeni è rimasta solo la società civile che certamente non è disposta a fare alcun passo indietro. Questa larga parte di Italia che non vuole gettare la spugna, continuando la battaglia nel chiedere e pretendere "verità e giustizia per Giulio" perché, senza giustizia non può esistere pace.
(Fonte.:africalandilmionuovoblog.blogspot.com)
Bob Fabiani
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