"Moriamo quando i medici sottostimano
i nostri attacchi di cuore negli ospedali
pubblici e respingono le nostre richieste di aiuto.
Moriamo perché siamo sovra-rappresentati dove
si sta male, come il carcere, e sotto-rappresentati
dove ci servirebbe, come nell'istruzione superiore,
nella magistratura federale e nelle cariche
pubbliche federali. Moriamo per molte cause,
ma una si distingue da tutte le altre: il razzismo"
(Derrick Johnson, presidente Naacp)
Il 19 Giugno 1865 fu proclamata la proclamazione dell'emancipazione in Texas, due anni dopo che la schiavitù fu resa illegale, segnando la fine della schiavitù negli Stati Uniti.
#Juneteenth celebra la libertà, l'uguaglianza e l'impegno per il progresso: oggi è #Juneteenth2020, 155 anni dopo, in America (e nel resto del mondo) c'è ancora tanto lavoro da fare nella lotta contro il razzismo sistematico affrontato dalla comunità afroamericana.
AfricaLand Storie e Culture africane in questa giornata molto importante vuole raccontare una delle pagine più brutali di quel razzismo sistematico in America: il Massacro di Tulsa.
-La Storia di quel 31 Maggio 1921 a Tusla
Il massacro razziale di Tulsa - seconda città più grande dello Stato dell'Oklahoma e la 47° città più popolosa degli USA - si verificò fra il 31 maggio e il 1° giugno del 1921, quando una massa totalmente fuori controllo di bianchi iniziò ad attaccare tutto il quartiere cittadino di Greenwood (soprannominato Black Wall Street).
Viene a tutt'oggi considerato come uno dei più gravi attentati a sfondo razzista nell'intera storia degli Stati Uniti d'America.
Il conflitto civile, avvenuto sia via terra che attraverso mezzi aerei, portò alla distruzione totale di più di 35 isolati del distretto, a quei tempi abitato dalla più vasta comunità afroamericana della nazione. Più di 800 persone ebbero bisogno di cure mediche e più di 6 mila residenti vennero fatti arrestare e molti di questi rimasero detenuti per diversi giorni. L'Oklaoma Bureau of Vital Statistics registrò solo 39 morti ufficiali, ma altre fonti riportarono fino a 175 vittime; la Croce Rossa americana in un rapporto del 2001 ha stimato il numero delle vittime del massacro ad almeno 300, quest'ultimo dato viene sostenuto anche dagli storici contemporanei.
I tumulti scoppiarono nel corso del fine settimana seguente al Memory Day - nel quale gli Stati Uniti d'America commemorano i soldati USA caduti in tutte le guerre, rendendo loro omaggio. Cade normalmente nell'ultimo lunedì di maggio, ogni anno.), dopo che un giovane afroamericano venne accusato di aver commesso violenza sessuale contro un'addetta adolescente bianca agli ascensori in un edificio commerciale. Dopo essere stato preso in custodia giunsero voci alla comunità nera che stesse per rischiare il linciaggio, pertanto un gruppo di afroamericani armati si precipitò alla stazione di polizia dov'era trattenuto il sospetto nel tentativo di impedirlo; ma nel frattempo si era radunata anche una folla di bianchi.
Scoppiarono scontri violenti.
Diversi colpi di arma da fuoco vennero esplosi, alcuni uomini, bianchi e neri, rimasero uccisi. La notizia si diffuse rapidamente in tutta la città, facendo esplodere la violenza incontrollata della folla; migliaia di bianchi si accanirono contro la comunità afroamericana per tutta la notte fino al giorno seguente. Vennero assassinati uomini e donne, bruciati e saccheggiati negozi e abitazioni provati. Almeno 10 mila afroamericani rimasero senza casa, i danni alle proprietà ammontarono a più di 1,75 milioni di dollari per i beni immobili e a 750.000 per le proprietà personali (pari a 30 milioni di dollari del 2017).
Alcuni cittadini afroamericani sostennero che gli stessi poliziotti si unirono agli assassini, altri uomini della National Guard of the United States spararono con una mitragliatrice in mezzo alla gente inerme e che un aereo lanciò candelotti di dinamite. Grazie alla testimonianza oculare dell'allora procuratore distrettuale Buck Colbert Franklin - rinvenuta nel 2015 - si è venuti a sapere che dozzine di guardie di sicurezza private vennero inviate dalle forze di polizia a bruciare essenza di trementina sui tetti con l'intento premeditato di scatenare incendi dolosi.
Molti sopravvissuti lasciarono Tulsa.
Sia i residenti bianchi che quelli neri rimasti mantennero il più rigoroso silenzio per decenni a causa del terrore causato dalla violenza folle e dalle perdite di persone care in quel tragico evento. La rivolta è stata in gran parte omessa, sia localmente sia statalmente, oltre che dagli storici nazionali.
"La sommossa razziale di Tulsa del 1921 è stata raramente menzionata nei libri di storia, nelle aule scolastiche e addirittura in privato dai neri e dai bianchi allo stesso modo; sono cresciuti fino alla mezza ertà del tutto inconsapevoli di ciò che fosse realmente accaduto in quel luogo".
Nel 1966, 75° anniversario della rivolta e con il numero dei sopravvissuti ai fatti in rapido declino, un gruppo di parlamentari statali ha autorizzato la formazione di una Commissione d'inchiesta nel tentativo di accertare storicamente i fatti; i membri sono stati nominati - oltre che per indagare sulle dinamiche - anche per ascoltare e registrare i testimoni rimasti e così produrre un documento pubblico. Il procedimento si è sforzato di dare un'informazione il più adeguata possibile.
La relazione finale, pubblicata nel 2001, ha affermato che buona parte della popolazione cospirò con la folla bianca contro la comunità afroamericana, raccomandando un programma di riparazione per i sopravvissuti e i loro discendenti.
L'Oklahoma ha approvato un disegno di legge che istituisce delle borse di studio a favore delle famiglie colpite, incoraggia lo sviluppo economico del territorio e istituisce un parco commemorativo in ricordo delle vittime. Il parco è stato inaugurato nel 2010.
-Il contesto
Durante tutto il periodo interbellico l'Oklahoma Nord-Occidentale mantenne una cupa atmosfera di razzismo istituzionalizzato e oltretutto anche politicamente tesa. Venne stabilito il territorio per il reinsediamento dei nativi americani dal Sud-Est, alcuni dei quali avevano posseduto schiavi. Altre aree avevano ricevuto coloni provenienti dal profondo Sud, le cui famiglie erano state schiave prima della guerra di secessione americana. Fu ammesso a far parte degli Stati federali degli Stati Uniti d'America il 16 novembre 1907.
Il Parlamento statale eletto da poco promulgò legislazioni favorevoli alla segregazione razziale negli Stati Uniti d'America, comunemente noti come leggi Jim Crow, questo fu uno dei suoi primi ordini esecutivi fatti approvare. La sua Costituzione e le leggi del 1907 introdussero regole di registrazione degli elettori, fatto questo che tolse nella pratica il diritto di voto ai neri, ciò impedì loro anche di far parte delle giurie giudiziarie popolari e di essere assunti in un qualsiasi ufficio pubblico locale. Tale situazione perdurò e fu fatta applicare dai bianchi fino al passaggio in sede federale del Voting Rights Act sui diritti civili del 1965. Le grandi città avevano anche fatto approvare atti supplementari di restrizione nel diritto degli Stati Uniti d'America.
All'inizio del XX secolo il linciaggio fu prassi comune in Oklahoma, nell'ambito di uno sforzo continuo da parte dei bianchi volto ad affermare e mantenere la supremazia del potere bianco.
-Bibliografia
Concludiamo questo post segnalando tre libri per chi volesse approfondire la drammatica storia del massacro razziale di Tulsa: si tratta di lavori in inglese:
-Tim Madigam, The Burning: Massacre, Destruction and the Tulsa Race Riot of 1921 - New York: Thomas Dunne Books, 2001
-Mary E. Jones Parrish, Race Riot 1921: Events of the Tulsa Disaster - Tulsa OK: Out on a Limb Publishing, 1998
-Alfred L. Brophy, Reconstructing the Dreamland:The Tulsa Race Riot of 1921, Race Reparations, And Reconciliation, New York: Oxford University Press, 2002
(Fonte.:greenwoodculturalcenter;tulsaworld)
Bob Fabiani
Link
-https://www.greenwoodculturalcenter.com/tulsa-race-riot
-www.tulsaworld.com
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